Perché la ricotta si può mangiare durante le diete: scopriamolo

La ricotta è un latticinio – definito “nobile” – ha un basso apporto di grassi. La ricotta si prepara con il siero del latte, la materia liquida di avanzo dalla lavorazione dei formaggi. Per questo motivo, contiene meno lattosio ed è assolutamente priva di caseina, la proteina responsabile della maggior parte delle difficoltà di digestione del latte e dei suoi derivati. Per queste sue proprietà, la ricotta è uno dei pochi prodotti caseari “consentiti” in un regime alimentare restrittivo. Anzi, nelle diete la ricotta è consigliata.

Perché si può mangiare la ricotta quando si è a dieta?

La “genuinità” della ricotta dipende dal fatto che questo latticinio contiene un numero elevato di proteine nobili e pochi grassi. Inoltre, fornisce un apporto importante di calcio, Vitamina A e B12 (in particolare Omega 3 e Omega 6), fosforo. Tutte sostanze preziose per la salute e soprattutto in grado di prevenire talvolta, o tenere sotto controllo, alcune patologie. 

Sebbene, la ricotta abbia un basso contenuto di grassi, molto dipende dalla tipologia. La ricotta vaccina è decisamente la meno calorica: solo 142 kcal per 100 grammi. Le ricotte ovine e quella di bufala, invece, hanno apporti calorici più alti. Tuttavia, queste ultime non sono “vietate” nelle diete, ma semplicemente bisogna avere la prudenza di assumerne in quantità minore.

La ricotta è un alimento che – con poca quantità – fornisce molta energia, oltre ad essere molto buona e gustosa sia nelle ricette salate che in quelle dolci, ma anche e soprattutto è buona gustata al naturale. È un prodotto versatile, ma mangiata in “purezza” mantiene tutti i suoi benefici e poche – se non nessuna – controindicazione anche nelle diete (sempre nelle giuste quantità). È addirittura possibile dare una “dieta della ricotta”, facile da seguire perché propone ricette facili da preparare. Il menù della dieta di ricotta è vario – dal salato al dolce, dalla colazione alla merenda fino alla cena – e con basso contenuto calorico. Ovviamente, è fondamentale seguire le quantità e le indicazioni del proprio medico o del nutrizionista e soprattutto abbinare la ricotta ad altri alimenti ipocalorici, come le verdure e pochi condimenti. Infine, come in tutte le diete, l’alimentazione deve essere accompagnata da una corretta idratazione, bevendo almeno due litri di acqua al giorno e tisane sgonfia-pancia o riattivanti del metabolismo.

Il menù di una giornata tipo basata sulla “dieta della ricotta” prevede una tazza di tè a colazione con uno yogurt bianco e due fette biscottate integrali con miele. A pranzo, pasta integrale con verdure e ricotta (per esempio piselli e ricotta) e verdure grigliate. A cena, si possono preparare peperoni o zucchine ripieni di ricotta con verdure al vapore per contorno.

Ma queste sono solo “indicazioni”. La regola generale – relativamente all’integrazione della ricotta nella propria dieta – è di mangiare questo latticinio al massimo tre volte a settimana con una porzione di 100 grammi. 

Tipologie di ricotta

I nutrizionisti rivelano che la ricotta vaccina è il più nobile tra i latticini per il suo basso apporto di grassi compensato da un alto contributo energetico. A parità di energie, è preferibile introdurre nel proprio regime alimentare la ricotta piuttosto che un salume magro. Le proteine della ricotta, infatti, sono considerate più salutari soprattutto quando viene prodotta interamente dal siero. Dall’altro lato, è vero che gli acidi grassi del latte e dei suoi derivati sono di tipo saturo e ad alto contenuto di colesterolo, ma se la ricotta viene assunta in modo calibrato nella propria dieta è un incredibile alleato della salute, anche per chi soffre di colesterolo o altre patologie assimilabili.In particolare la ricotta di mucca contiene pochi carboidrati, bassa quantità di sodio ed è una ricca fonte di calcio e fosforo, fondamentali per le donne che soffrono di osteoporosi o carenze vitaminiche. La ricotta di pecora e la ricotta di capra hanno dei contenuti calorici solo leggermente più alti rispetto a quella vaccina. La ricotta di pecora produce 146 kcal su 100 gr di prodotto, mentre quella di capra ha un indice calorico di 174 kcal ogni 100 gr di ricotta. La ricotta di bufala è la più grassa in assoluto ed è sconsigliata in tutte le diete, anche se una tantum e in sostituzione di qualcos’altro, la si può introdurre anche nella dieta più austera: 212 kcal per 100 gr. Indipendentemente dalla tipologia di ricotta, ciò che conta è la qualità: un prodotto artigianale è da preferire a un prodotto industriale, spesso arricchito di panna o latte intero per rendere la ricotta più cremosa o per prolungarne la scadenza. Ma queste aggiunte rendono la ricotta anche più ricca di grassi saturi, svilendo le sue naturali proprietà a basso contenuto calorico.

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