EU leader nel settore lattiero-caseario: le previsioni

La Commissione europea ha stilato le previsioni (Agricultural outlook report 2031) del comparto lattiero caseario europeo. Le aspettative sono più che ottimiste considerando la performance attuale del settore. L’Unione Europea si rivela leader in termini di produzione, sostenibilità, qualità del prodotto, cura e benessere animale, condizioni e sfruttamento del suolo, biodiversità. I nuovi standard produttivi garantiscono un prodotto eccellente e un alto valore aggiunto per tutta la filiera e per ogni tipologia di prodotto – dalle produzioni tradizionali locali al biologico.

Le previsioni per i prossimi dieci anni

Stando al rapporto della Commissione Europea, l’Europa rimarrà leader per la produzione e continuerà a promuovere la sostenibilità, sostenendo i produttori, nel rispetto degli impegni per il clima e la società. Nonostante una prevista riduzione della produzione, i vantaggi economici resteranno invariati grazie al controllo della fertilità, all’incrementata longevità degli animali, alla ricerca di razze più performanti e allevamenti per lattazioni produttive che migliorano anche la qualità finale del prodotto lattiero-caseario. La crescente attenzione alla rivoluzione green impone ai produttori UE di adottare elevati standard ambientali per la riduzione delle emissioni, con conseguenti benefici per la salute del suolo e la biodiversità che comporterà un naturale incremento della produzione per via dei preziosi nutrienti che miglioreranno lo sviluppo di sistemi produttivi estensivi basati sul pascolo. Attualmente i pascoli compongono il 19% della produzione lattiera europea. Un incremento è atteso per la produzione di latte biologico con conseguenti benefici sia economici che per la salute sia umana che del benessere degli animali. 

Il rapporto stima che l’aumento di produzione del latte entro il 2031 si attesti intorno a 162 milioni di tonnellate. Allo stesso modo, il latte biologico passerà dall’attuale 3,5% sul totale di latte prodotto a +8% entro dieci anni per via del raddoppio degli allevamenti gestiti con i parametri bio. Il rovescio della medaglia rispetto alla svolta “biologica” è l’aumento dei prezzi. Il modello “organico” comporta dei costi gestionali più elevati e maggiore dipendenza dalle condizioni meteorologiche e alla disponibilità di foraggio naturale.

I prodotti lattiero caseari europei all’estero

I prodotti lattiero caseari europei – oltre a essere leader per qualità – sono soprattutto leader nel commercio mondiale e primo attore al mondo per volume di latte vaccino prodotto. Le proiezioni CLAL Italia prevedono un aumento della produzione del latte nel 2022 di circa 146,7 tonnellate. Il principale concorrente dell’UE è la Nuova Zelanda che registra ritmi di crescita anch’essi elevati, la cui stima di crescita del prodotto entro il 2031 è pari a un + 30%.

I paesi in cui L’Europa esporta maggiormente i proprio prodotti caseari sono i paesi dell’Asia, dove la presenza dell’Europa cresce al ritmo del 175 annuo, con l’India, tra i principali paesi di destinazione per via del cambiamento di abitudini alimentari e per l’incremento delle richieste nei servizi di ristorazione. Il secondo grande bacino di destinazione dei prodotti lattiero caseari europei è l’Africa (con il 14% l’anno) grazie alla crescita demografica e a un miglioramento generale del reddito in alcuni stati. Relativamente ai prodotti biologici, gli USA sono il paese più grande per l’export europeo con una crescita a doppia cifra (+44% nel 2021).

In particolare, i prodotti che beneficiano di questo vantaggio economico sono i formaggi, seguiti dal Latte scremato in polvere e dal siero di latte in polvere. L’UE stessa resterà il principale consumatore interno di latte comunitario. Stabile, invece, la performance dei latticini in genere e del burro.Relativamente ai canali di vendita, la vendita al dettaglio resta uno dei canali tradizionali più stabili. In genere, la domanda mondiale di latte crudo è destinata ad aumentare entro il 2031 per via della maggiore richiesta di prodotti ricchi di proteine e per il fabbisogno immunitario, nonché la valorizzazione dei benefici del grasso del latte; ma con un conseguente aumento anche dei prezzi.

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