Ricetta golosa: tramezzini di carne con ripieno di formaggio

Tutti conoscono i tramezzini di pane con la loro caratteristica forma triangolare, un panino gustoso, uno stuzzichino sfizioso che piace proprio a tutti. Nel corso della storia gastronomica, il tramezzino ha avuto molte rivisitazioni e interpretazioni. Una versione davvero insolita e golosa è il tramezzino di carne ripieno di formaggio. Non sono difficili da preparare, richiede solo un poco di manualità e attenzione in fase di cottura. Serviti caldi faranno impazzire tutti i commensali!

Come si preparano i tramezzini di carne con ripieno di formaggio

Caciotta di Mucca Vaccarella

Per preparare questi golosi tramezzini di carne occorrono circa 20 minuti di tempo, compresa la cottura, dalla difficoltà media perché richiede un po’ di attenzione e manualità nel dare forma alla carne. Gli ingredienti sono per 4 persone, ma le proporzioni si possono adeguare.

Ingredienti: 800 gr di macinato di manzo (ma si può utilizzare qualsiasi tipo di carne a proprio gusto); 300 gr di Caciotta di mucca Vaccarella “La Pecorella”; 200 gr di prosciutto crudo; 100 gr di rucola; 40 gr di formaggio grattugiato; 2 uova; un ciuffetto di prezzemolo tritato; 1 cucchiaino di capperi; 2 cucchiaini di salsa Tabasco; pangrattato q.b.; olio E.V.O. q.b. e sale quanto basta.

Preparazione: in una ciotola capiente unire il macinato, il prezzemolo tritato, il formaggio grattugiato, i capperi tritati e dissalati, il sale, la salsa di tabasco e le uova e amalgamare bene. Lavorare la carne fino a ottenere un bel composto compatto e saporito. Dividere il composto in due parti. Su un piano o una teglia rivestita con un foglio di carta forno stendere uno strato uniforme e sottile del composto. Distribuire sul primo strato di carne le fettine di Caciotta, le foglie di rucola e il prosciutto crudo. Coprire con il secondo strato di carne, ci si può aiutare con un secondo foglio di carta forno per stendere in modo uniforme il composto. Rimuovere lo strato di carta forno e tagliare la carne a forma di triangolo come fossero tanti tramezzini. Ripassare i “panini” di carne nel pan grattato e disporli su una padella unta con un filo di olio – oppure su una griglia. Cuocere la carne fino a ottenere una buona cottura, rigirandoli spesso. Fare attenzione a non far attaccare il formaggio sul fondo quando comincia a fondersi, nonostante la sigillatura con il pangrattato. Impiattare e servire caldi.

Volendo si possono cuocere i tramezzini di carne separatamente e si ripongono ad asciugare su un foglio di carta, poi procedete con il ripieno di formaggio, rucola e prosciutto, comporre i tramezzini e ripassarli o scaldarli in forno o nuovamente sulla padella solo il tempo necessario per far fondere il formaggio.

Curiosità sui tramezzini

Il 1926 è la data di nascita del tramezzino tradizionale, ovvero le due fette di pane soffice e senza crosta ripieno di tante farciture golose e fantasiose. La maternità del tramezzino è attribuita alla signora Angela Demichelis Nebiolo, proprietaria del caffè “Mulassano” a Torino. Dopo un’esperienza da emigrante di successo nell’ambito della ristorazione negli Stati Uniti, la signora Angela e il marito decidono di rientrare in Italia e rilevare il locale al centro di Torino. Nonostante gli affari andassero bene, forti dell’esperienza statunitense, la signora Angela decide di introdurre una ricetta semplice e geniale allo stesso tempo: togliere la crosta del pane americano, dividere la fetta quadrata in due triangoli per ricavarne il doppio delle porzioni, e utilizzare solo la parte bianca e molle – senza tostarlo – con un ripieno di formaggio spalmabile o burro, pomodori, cetriolini e prosciutto, al quale fecero seguito tante altre varianti che piacquero immediatamente ai clienti, soprattutto operai e sartine, di passaggio nelle pause pranzo che preferivano un pasto al volo da portare via. Tra gli avventori dello storico “caffè” ci fu anche il poeta d’Annunzio che “ispirato” sia dalla forma – come i tramezzi delle pareti di una casa – che dall’ora preferita di maggior consumo tra un pasto e l’altro – tra mezzo – ebbe l’idea di coniare un nome tutto italiano per questi “sandwich”: i tramezzini. Per evitare impeachment diplomatici, bisogna dire che il tramezzino e il sandwhich restano due cose ben distinte e che il tramezzino è comunque una versione molto più light e variegata del (quasi) omologo britannico.

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