La dieta mediterranea: patrimonio immateriale dell’UNESCO

Nel 2010 la dieta mediterranea è stata dichiarata patrimonio dell’UNESCO, essa comprende una serie di conoscenze e relative competenze, rituali, simboli e tradizioni concernenti vari ambiti della nostra realtà: la coltivazione, la raccolta, la pesca, l’allevamento, la conservazione ma soprattutto la cucina e la condivisione ed il consumo di cibo.

Già Feuerbach nel diciannovesimo secolo disse che “siamo quello che mangiamo” ma noi abitanti del bacino del mediterraneo e ormai di tutto il mondo, non ci limitiamo  solo a questo ma ciò che per noi conta è mangiare insieme.

Mangiare insieme si trova ormai alla base della nostra identità culturale ed è per questo che la dieta mediterranea  viene vista come promotrice dell’ospitalità, dona valore al concetto di “vicino di casa”, ha da sempre promosso il dialogo interculturale e la creatività, rappresentando il miglior modo per enfatizzare il rispetto della diversità, un tema quanto mai attuale.
Da anni ormai tutti ne riconoscono la potenza, specialisti e non, non solo a livello salutare ma anche interpersonale ed è per questo che essa svolge un ruolo vitale in spazi culturali, festival e celebrazioni coinvolgendo persone di tutte le età.
La trasmissione della dieta mediterranea vede da sempre protagoniste le donne, soprattutto per l’attenzione che negli anni hanno riservato alle preparazione e alla trasmissione delle stesse.

Alimenti, proprietà e benefici della dieta mediterranea

Il principio cardine della dieta mediterranea è l’equilibrio che permette all’organismo di essere in salute e percepire il benessere.
Le sue radici si trovano nelle tradizioni di tutti i paesi europei che si affacciano sul bacino Mediterraneo ed è oggi universalmente considerata uno dei massimi esempi di alimentazione sana.
Come avrete ben capito si tratta di un argomento abbastanza articolato ma oggi cercheremo di darvi quelle caratteristiche che vi servono da punto di riferimento.
Ecco i principi su cui si basa:

  • Abbondanza di cibi di origine vegetale come verdura, frutta fresca e secca, legumi, pane, pasta e altri cereali (preferibilmente integrali);
  • Uso dell’olio extravergine d’oliva come fonte principale di grassi (preferibilmente a crudo e in quantità moderate);
  • Consumo moderato di carne (preferibilmente quella bianca), uova e pesce;
  • Consumo quotidiano di latte e derivati (a ridotto contenuto di grassi);
  • Per insaporire, meglio un uso regolare di erbe aromatiche al posto di sale e condimenti grassi;
  • Assunzione moderata di vino durante i pasti;
  • Ridotto consumo di dolci.

Come avrete sicuramente notato, dunque, non sembra mancare proprio niente, quindi seguirla non vi farà sentire come se stesse perennemente rinunciando a qualcosa, ma al contrario vi farà sentire come se vi stesse finalmente alimentando correttamente.
Quello che però conta, oltre alla conoscenza degli alimenti principali, è l’apporto bilanciato dei vari macronutrienti (carboidrati, lipidi e proteine) che deve essere così ripartito:

  • 45-60% di carboidrati (in prevalenza complessi);
  • 10-12% di proteine
  • 20-35% di lipidi (attenzione, qui è importante che la percentuale di grassi saturi, presenti in quasi tutti i prodotti animali escluso il pesce, sia inferiore al 10%).

Se riuscirete a seguire questi piccoli accorgimenti potrete star pur certi di potervi mantenere e considerare in salute!

Dieta mediterranea come stile di vita: il ruolo dei latticini

Essendo oggetto di studio di molti professionisti, la dieta mediterranea viene costantemente ristudiata e “aggiornata” al fine di renderne quanto mai chiara a tutti l’importanza.
Gli aggiornamenti pubblicati recentemente riguardano la presenza del latte e dei suoi derivati all’interno di questo schema alimentare sano ed equilibrato: una gioia per noi italiani che lo produciamo, esportiamo e gustiamo in tutte le occasioni.
La frequenza e la porzione raccomandate sono:

  • 125 ml di latte o di yogurt ogni giorno (ma al massimo due porzioni);
  • 50 g di formaggio stagionato (quello che si preferisce) al massimo due volte a settimana;
  • In alternativa, 100 g di formaggio fresco (sempre due volte a settimana).

Tutti i formaggi, anche se in diversa misura, sono una fonte di proteine al alto valore biologico perché ricche di amminoacidi essenziali, ma anche di grassi.

I detrattori dei latticini ne sconsigliano l’impiego eccessivo proprio per la presenza di grassi saturi, essi sono presenti al 20% in massa circa nei formaggi freschi e possono arrivare fino al 35% circa in quelli stagionati e trattandosi, non dimentichiamolo, di una dieta equilibrata, il troppo potrebbe storpiare e rendere vano qualsiasi sforzo, quello che però non occorre fare è “demonizzare” i grassi, ma al contrario bisogna riconoscere la loro importanza nel nostro organismo, se assunti nella giusta quantità.
I grassi, infatti, devono fornire tra il 25% ed il 35% delle calorie totali giornaliere ed 1/3 di questa percentuale dovrebbero essere grassi saturi di origine animale e cosa c’è di meglio di un buon formaggio?
Insomma, come avrete ben capito, si tratta di un tema delicato ma allo stesso tempo importante ed è ormai necessario che ognuno di noi ne conosca le coordinate in maniera tale da gestire al meglio la propria salute, tanto del corpo quanto della mente!

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