I formaggi vegetariani e lo sviluppo della cucina vegetariana

Data la crescita del numero di vegetariani negli ultimi anni risulta un buon campo su cui investire da parte di ristoranti ed aziende produttrici, soprattutto perché per chi effettua questa scelta variare la propria dieta risulta essenziale al fine non solo di avvalersi di tutti i possibili nutrienti, ma anche per via del gusto che va stimolato e mai annoiato.
Per questo motivo investire sulle nuove tendenze può risultare vincente ed è per questo che tra i vari prodotti pensati per i vegetariani troviamo un prodotto come i formaggi vegetariani.
Probabilmente vi starete chiedendo di cosa si tratta e quindi adesso vedremo insieme cosa li differenzia dai classici formaggi e perché risulta importante conoscerli.
La principale differenza risiede nella presenza o meno del caglio, ma di cosa si tratta esattamente? Il caglio è una sostanza acida che ha come ruolo principale di coagulare le proteine del latte, esso sta infatti alla base della diversa consistenza dei vari tipi di formaggio, sono infatti davvero poche le tipologie che non lo contengono.
Esistono, inoltre, diverse tipologie di caglio e nello specifico sono:

  • caglio animale, composto da un enzima estratto dallo stomaco dei vitelli o degli agnelli e considerato ancora oggi la tipologia migliore;
  • caglio vegetale che può essere estratto da diverse piante;
  • caglio microbico che si estrae da una muffa costituendo la variante meno pregiata e per questo la più economica.

Vi occorrerà dunque prestare particolare attenzione all’etichetta in cui verrà evidenziata la presenza o meno di questo elemento al fine di permettervi di fare una scelta consapevole.

Formaggi senza caglio animale

Ecco dunque che la produzione di prodotti realizzati con caglio vegetale o microbico è aumentata, anche nei caseifici in cui la tradizione faceva da padrona con la soluzione di origine animale.
I formaggi più diffusi privi di caglio sono lo stracchino, ottimo per molte ricette, la mozzarella e qualche caciotta, ma è difficile in tal senso trovare formaggi stagionati.
Nel 2018 è stata stipulata e pubblicata una lista facilmente reperibile che vede protagonisti i vari formaggi appartenenti a questa tipologia ed i supermercati in cui è possibile trovarli, anche se la scelta migliore sarebbe quella di rivolgersi ad aziende che se ne occupano direttamente in modo da conoscerne la provenienza senza rinunciare alla qualità.
Vi sembrerà strano ma è possibile preparare il formaggio in casa e per farlo vi basteranno pochi ingredienti:

  • 2 litri di latte;
  • 100 gr di succo di limone;
  • 6 gr di sale fino.

Al fine di ottenere un formaggio particolarmente gustoso accertatevi di acquistare un latte di qualità e seguite la preparazione:
Per prima cosa ponete il latte in una pentola capiente e portatelo ad ebollizione e nel frattempo preparate il succo di limone che andrà versato all’interno della pentola nel momento in cui il latte bollirà, aggiungete anche il sale e mescolate.
Lasciate cuocere il tutto per  altri 5 minuti e lasciate riposare per altri 10 affinché il siero si separi dai fiocchi di formaggio.
Trascorso il tempo di riposo con l’aiuto di un colino a maglie strette separate il liquido dalla parte solida, coprite il composto ottenuto con la pellicola per alimenti e lasciate riposare per un paio d’ore al termine delle quali potrete gustare il vostro formaggio su fette di pane croccante che pur non essendo preparato da “mani sapienti” sarà comunque buono!

Studi psicologici: perché si diventa vegetariani

Data la diffusione repentina di vegetariani si è cercato di analizzare tale scelta, cercando di comprendere i motivi che spingono una persona a optare per un simile cambiamento.
Nonostante si pensi spesso il contrario, tale scelta, secondo studi psicologici, può nascondere motivazioni psicologiche profonde e inconsce, si ritiene infatti che dietro questa scelta ci sia un rifiuto della propria aggressività e di quella presente nel mondo circostante che ci fa inorridire di fronte all’idea di uccidere un animale.
Certo, non occorre dimenticare le modalità con cui attualmente viene gestita l’industria alimentare della carne e dei suoi derivati, ma questo è un altro discorso.
Un curioso studio dell’Università di Queensland ha esaminato le risposte di alcune persone di fronte ad una semplice domanda, “come mai l’uomo mangia volentieri al carne ma riesce comunque ad amare gli animali?”, per molti questo potrebbe costituire un paradosso ma esaminando le risposte è in realtà molto semplice: l’uomo tende a separare ciò che mangia dall’animale in quanto essere vivente.
Non si tratta di un processo psicologico errato, ma da un altro studio dell’Università di Stanford è emerso che chi mangia carne riesce a non sentirsi in colpa finché non mangia con un vegetariano, a quel punto infatti scattano i sensi di colpa dettati dal fatto che spesso i vegetariani (e ancor di più i vegani) criticano chi gradisce la carne.
Insomma, attualmente niente appare semplice, l’importante però è che in entrambi i casi si faccia una dieta equilibrata e che nessuno venga deriso o additato per le sue scelte ma solo rispettato, prestando particolare attenzione agli adolescenti per evitare disturbi alimentari.
Insomma, qualunque sia la vostra scelta fate in modo che sia ben pensata!

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