Perché l’agro-alimentare italiano è il migliore: scopriamolo

Il punto di forza dei prodotti agro-alimentari italiani è la varietà e la ricchezza delle risorse: dal settore zoo-tecnico a quello agricolo, l’Italia ha un enorme potenziale strategico per l’ulteriore sviluppo e valorizzazione dei territori. Gli allevamenti non producono solo carne o latte per il comparto caseario, ma possono tradursi anche in strategiche fonti di energia pulita ambientale, contrariamente a quanto si possa immaginare. In Italia, infatti, non esistono mega allevamenti da oltre 100 mila esemplari, ma quelli che ci sono possono essere facilmente riconvertiti in strutture a loro volta sostenibili per produzioni sostenibili. Vediamo, allora, perché e come «Italians do it better».

Il cibo italiano è il migliore del mondo

Il settore zoo-tecnico in Italia vale oltre 40 miliardi di euro e rappresenta la quota maggioritaria del made in Italy agroalimentare, anche in termini ambientali. La riscoperta e il miglioramento della filiera dei foraggi, oggi, costituisce un punto di forza del Green Deal nazionale, vale a dire delle strategie sostenibili con ripercussioni benefiche sul paesaggio e sulla tutela del territorio e dei prodotti, con il risultato che si produce più erba medica nostrana e si importa meno soia, una coltura molto soil demanding, che sfrutta troppo il terreno.

Di conseguenza, il cibo e la varietà di prodotti rende l’agro-alimentare il migliore, il più buono e, appunto, il più appetibile. Perché? Perché i prodotti italiani si distinguono sul mercato nonostante le imitazioni, e i produttori esteri, cosiddetti Italian sounding che riescono a coprire la domanda estera dove i produttori italiani non riescono ad arrivare o soddisfare?

La risposta è la qualità e la sicurezza dei prodotti italiani che hanno reso l’Italian style e la dieta mediterranea i valori più apprezzati all’estero e, ovviamente, in Italia. La Cina, per esempio, consapevole di aver sfruttato e danneggiato il proprio territorio con pratiche inquinanti e colture impattanti ha aumentato in modo esponenziale l’importazione di latte per l’infanzia dall’Italia. In Europa, l’Italia è leader del comparto biologico con oltre 60 000 aziende che puntano alla salvaguardia e unicità delle produzioni, nonché alle 40.000 imprese impegnate nella ricerca, custodia e reintegro di semi e piante in via di estinzione.

Il dato più importante è però quello per cui l’Italia detiene il primato mondiale della sicurezza alimentare con il 99,4% dei prodotti agro-alimentari con residui chimici regolari e controllati. I tre valori fondamentali per custodire il prestigio e l’autorevolezza della qualità dei prodotti italiani sono la trasparenza, la sostenibilità e l’etica su cui continuare a fare leva.

L’export dell’agroalimentare

I dati elaborati da Filiera Italiana mettono in evidenza che nel 2020 il settore agroalimentare è cresciuto e ha fatto da traino per l’economia nazionale rispetto ad altri settori che hanno registrato uno stallo. In particolare, la prestazione dell’export ha raggiunto livelli da record con un aumento delle vendite dei prodotti agroalimentari all’estero del + 6,9% rispetto al 3,4% del 2018, prima della pandemia, un valore pressoché raddoppiato. L’agri-turismo, sorprendentemente ha raggiunto stime di guadagno pari a 1,4 miliardi di euro, indicando come la multifunzionalità e multi-settorialità dell’agroalimentare permette di sostenere il comparto agricolo anche quando generalmente dovrebbe essere in sofferenza come gli altri settori. La diversificazione è quindi la strategia da perseguire, inseguendo anche la produzione di colture dedicate alla produzione di energie rinnovabili (biomasse) o sostenibili o sviluppare le produzioni sfruttando al meglio le energie rinnovabili, dal solare all’eolico di cui il Paese è ricco.Il volume di affari dell’agroalimentare si aggira sui 205 miliardi annui pari al 12% del PIL; le esportazioni hanno generato introiti nel 2020 superiori a 41 miliardi di euro e i prodotti alimentari italiani all’estero sono sinonimo di Made in Italy, più dell’abbigliamento e del design. I numeri sono giustificati dall’indubbia corrispondente qualità dei prodotti e da una buona strategia unitaria di marketing e valorizzazione dei prodotti.

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